Esistono delle patologie estremamente infide che, quando si tratta di colpire qualcuno, non esitano a farlo nel peggiore dei modi. Tra le tante che, purtroppo, incidono negativamente sul mondo animale, c’è senza ombra di dubbio l’otite batterica del gatto, una complicazione organica che infiamma il condotto uditivo del felino in questione. Per quanto possa essere un’evenienza spiacevole in grado di generare un elevato livello di apprensione, ci sono dei rimedi efficaci in grado di scompaginare il tutto e di ridare la giusta integrità fisica ad un animale domestico che, con la sua sola presenza, sa regalare tante emozioni al possessore di turno.
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Cause e sintomi dell’otite batterica del gatto
Una delle cause principali di questa malattia risiede nella presenza eccessiva (oltre che invasiva) dei parassiti. Difatti, si verifica una vera e propria colonizzazione della zona centrale del canale auricolare esterno del gatto da parte degli eco parassiti, ai quali si possono aggiungere anche determinati corpi estranei presenti nell’aria. Insomma, l’otite batterica gatto ha una genesi tanto specifica quanto articolata, visto e considerato che può essere determinata anche da problemi di base come tumori e polipi. Senza escludere poi allergie e altre patologie sistemiche.
Per quanto riguarda i sintomi, si noterà subito che il gatto comincerà a grattarsi ripetutamente le orecchie, scuotendo la testa senza sosta. Inoltre, il micio potrebbe danneggiare qualche vaso sanguigno con le unghie situato all’interno del lembo auricolare esterno causando eventualmente gonfiori, ematomi e altre complicazioni che rallentano la guarigione. Tra l’altro, l’aspetto dell’animale colpito dall’otite batterica sarà sbilenco, oltre che sofferente a causa del dolore che prova.
La cura per l’otite batterica del gatto
Riuscire a curare l’otite batterica richiede l’intervento di un veterinario altamente qualificato, il quale attraverso un esame fisico e le analisi sierologiche riuscirà a decretare la natura dell’infiammazione in atto, se l’otite nel gatto è legata a un trauma o a un tumore piuttosto che a polipi nell’orecchio. Appurata la presenza del corpo estraneo e la relativa natura batterica dell’otite, il veterinario di turno provvede ad effettuare una citologia con tampone per stabilire il farmaco più adatto per l’occasione antimicotico o antibiotico che sia.
Se poi l’otite è cronica ci vuole una cura potente di antibiotici, sia in gocce che in compresse, ma comunque sempre sotto indicazione del veterinario. Qualche accorgimento casalingo per aiutare la guarigione che esige però le cure del medico: non bagnare le orecchie del gatto o, se il micio si mette nei guai e la combina, asciugarle subito.
Prendere l’abitudine di pulire almeno settimanalmente poi le orecchie è un buon metodo per prevenire l’otite nel gatto, e va fatto con massima delicatezza e servendosi di un batuffolo di cotone inumidito di detergente. I prodotti in tal senso esistono in vari formati e permettono di ottenere dei risultati formidabili per la tutela e la cura del gatto malaticcio, il quale beneficerà di un trattamento ad hoc in grado di restituirgli finalmente la salute perduta. Questo, come altri, è un vantaggio non da poco per recuperare finalmente una stabilità psicofisica degna di nota.